LE ORIGINI
Somma Vesuviana sorge nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio a 16 km dal capoluogo.
Denominato Somma fino al 1863 e menzionato nel Catalogus Baronum (1150-1168), il toponimo riflette il latino SUMMA nel significato di ‘posizione elevata’; si tratta, quindi, di una designazione del vulcano Vesuvio poi passata all’insediamento sottostante.Quest’ultimo risale almeno all’epoca romana.
Nel 79 d.C. le case, i templi e la famosa villa nella quale forse morì Ottaviano Augusto, ancora oggi sepolta, vennero distrutti da un’eruzione del Vesuvio. Durante il Medioevo il borgo crebbe d’importanza soprattutto in età angioina e aragonese, dipendendo direttamente dal demanio regio. Nel Cinquecento cessò di essere dimora di reali e dopo pochi anni divenne ducato. Subì l’eruzione del Vesuvio del 1631, in occasione della quale crollarono in parte la chiesa di Santa Maria a Castello e la collegiata.
CENNI STORICI
Nel 1752 Carlo III di Borbone ordinò che la curia di Nola le conferisse il titolo di città; successivamente fu quasi completamente distrutta dall’eruzione del 1794. Tra le testimonianze artistiche spicca il complesso monumentale di Santa Maria del Pozzo, fatto erigere dalla regina Giovanna d’Aragona e consacrato nel 1575: vi si possono ammirare il chiostro seicentesco, gli affreschi della cripta, risalenti ai secoli XIV e XV, e una scultura lignea policroma del 1518. Interessante è anche la chiesa di Santa Domenica: sorta nei secoli XIII e XIV ma rimaneggiata in epoche successive, conserva l’antico campanile cuspidato dotato di monofore e, nella collegiata, un pregevole polittico cinquecentesco raffigurante la Madonna con il Bambino.
Le origini della chiesa collegiata di Santa Maria Maggiore risalgono al XII secolo. La futura Collegiata fu costruita, su una chiesetta già esistente, in onore di San Giacomo e di Santa Maria della Sanità. Intorno ad essa si sviluppò il borgo medievale del Casamale che si chiuse intorno alle sua mura aragonesi. Sul finire del ‘500 la comunità di Somma Vesuviana ebbe da Papa Clemente la concessione di erigere una chiesa di secolare capitolo collegiale e così divenne Collegiata. La facciata, l’abside finestrata e la capriata lignea testimoniano il suo impianto romanico. Il portale di piperno con motivi barocchi è del ‘700. Il soffitto con decori barocchi in oro zecchino è di fine ‘600. Di grande pregio il pulpito intarsiato, il settecentesco organo a canne e il coro ligneo i cui sedili sono delle vere e proprie opere darte scultorea. Le tele del soffitto sono opera del restauro del pittore Angelo Mozzillo artefice delle decorazioni della cappella di San Gennaro.
Degne di nota sono poi le fortificazioni aragonesi del 1461 e il sito archeologico in località Starza della Regina, con i resti di un edificio romano di età augustea.
SANTUARI E QUARTIERI
Il Casamale, il suo più antico quartiere è tuttora circondato da mura aragonesi. Attualmente nuovi studi hanno prospettato la tesi che questo quartiere sebbene antico, non fu il primo nucleo abitativo della Città, come dimostra la presenza della Chiesa parrocchiale fuori le Mura Aragonesi (D.Russo, Summae Civitas, 2018.) Vi è il Museo Etnostorico delle Genti Campane, ubicato nell’antico Convento delle Suore Carmelitane accanto al Santuario di Santa Maria a Castello. Più in basso dell’abitato di trova la Chiesa di Santa Maria del Pozzo e, nelle immediate vicinanze, un Museo di Arte Contadina che raccoglie tantissimi oggetti di uso quotidiano della civiltà di un tempo.
Il suo terreno, fertilissimo per la vicinanza del Vesuvio, rende i prodotti locali particolarmente prelibati, come i pomodorini del Vesuvio, le albicocche e l’uva da cui si ricava un eccellente vino da tavola che accompagna le più svariate ricette tra cui il baccalà alla napoletana assoluto protagonista della manifestazione gastronomica che si tiene ogni anno durante il secondo week-end di ottobre. Altra chiesa molto importante situata a Somma Vesuviana è la chiesa di San Domenico. La Chiesa è un edificio religioso di Somma Vesuviana (provincia di Napoli). La chiesa fu fatta costruire nel 1294 dal re Carlo II d’Angiò; l’origine antica è ricordata da una tela posta alle spalle dell’altare: raffigura il re inginocchiato davanti alla Madonna e San Domenico che santifica la scena. Il complesso fu affidato ai Padri Predicatori e si affermò ben presto come centro culturale. La Chiesa di San Domenico è un luogo centrale e simbolico per Somma Vesuviana: la cisterna del chiostro era il punto di riferimento per dissetare la popolazione, mentre lungo il pavimento interno si possono vedere le pietre tombali del ‘600-‘700 di importanti personaggi della città. Nel corso dei secoli, terremoti ed eruzioni vulcaniche del vicino Vesuvio causarono il crollo di molti elementi della struttura. Dopo il rovinoso terremoto dell’Irpina del 1980, la Chiesa di San Domenico fu dichiarata del tutto inagibile. Negli ultimi anni sono stati fatti dei lavori di risanamento e di restauro, che hanno riportato a nuova vita gli stucchi e le tele delle cappelle laterali e